-OMISSIS- Nel contesto ora descritto, al fine di dirimere il contrasto insorto tra i genitori e in
ottemperanza ai principi di cui all’art. 115 c.p.c., oltre a quanto già detto circa l’ampio
sostegno documentale scientifico portato dal resistente, non specificamente contestato né
contrastato ex adverso, occorre prendere le mosse dai dati scientifici ed epidemiologici a
disposizione, che nella presente fase storica costituiscono patrimonio di conoscenza
comune in quanto posti liberamente e doverosamente a disposizione da parte delle
pubbliche autorità e dunque integranti dati definibili di comune conoscenza ed
esperienza.
In questa prospettiva, è possibile osservare che i vaccini anti Sars-Cov-2 attualmente in
uso in Italia, ossia il vaccino Comirnaty/Pfizer e Spikevax/Moderna, sono univoci
nell’indicare nel proprio foglio illustrativo, messo a pubblica disposizione sul sito
dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), con ultimo aggiornamento in data 23.2.2022,
che il vaccino “non è raccomandato nei bambini di età inferiore a 12 anni”. Quanto al
nuovo vaccino Nuvaxovid, il foglio illustrativo estende l’espressa raccomandazione di non
uso fino ad anni 18.
L’autorità giudiziaria non può considerarsi ragionevolmente legittimata ad autorizzare
l’utilizzo di un farmaco che l’autorità sanitaria a ciò preposta raccomanda di non
utilizzare in casi analoghi a quelli posti a base della domanda (nella specie, fascia d’età
inferiore a 12 anni). (…)

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